Camillo ti accompagna alla scoperta
dell'Area Marina Protetta
L’Area Marina Protetta di Porto Cesareo si estende su un'area di 16.654 ettari, come 21 campi di calcio per 32 Km di costa, tra i comuni di Porto Cesareo e Nardò di Lecce.
L'AMP di Porto Cesareo, istituita con Decreto del Ministero dell'Ambiente il 12/12/97, è dal 2011 una Riserva Marina dello Stato e fa parte delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM).
I confini del Parco
Inizia da Punta Prosciutto a Nord e a Sud termina a Torre Inserraglio, con tratti di costa sabbiosa e altri rocciosi con numerosi isolotti e scogli.
Un dettagliato studio di mappatura dell’Università di Lecce e del Comune di Porto Cesareo, tra Torre Lapillo e Torre Squillace, ha classificato almeno 10 tipologie di habitat differenti lungo il tratto di mare antistante la riserva, da notare gli habitat che includono la Posidonia oceanica, il Coralligeno e gli ambienti di Grotta.
Il ruolo delle Torri
Le Torri Costiere fortificate che difendevano dagli assalti dei Turchi e dei Saraceni, oggi con il Programma Operativo Nazionale "Sicurezza per lo Sviluppo - 2007 /2013" diventano "Vedette della legalità", l'AMP di Porto Cesareo ha realizzato questo progetto affidando a loro la difesa del territorio.
Nuove vedette per la difesa dell'ambiente naturale, un sistema ad altissima tecnologia con il quale vengono rilevate le intrusioni nelle zone interdette all'accesso, ed in caso di necessità, danno seguito ad un pronto ed efficace intervento di contrasto.
I compartimenti marini
Gli organismi marini sono raggruppati in due catagorie:
il PELAGOS, ovvero gli organismi che proliferano liberamente nell'acqua, animali capaci di muoversi a favore o contro le correnti.
il BENTHOS, popolato dagli organismi, sia animali che vegetali, che proliferano a contatto del fondale.
Andando giù verso fondali profondi la luce perde intensità fino al buio completo. Esistono così organismi che vivono in luoghi illuminati detti fotofili ed altri tipici dei luoghi oscuri detti sciafili.
L'Habitat
Lungo il litorale si distinguono differenti zone dette anche "piani":
Il piano SOPRALITORALE formato dalle zone emerse bagnate dagli spruzzi delle onde;
Il piano MESOLITORALE compreso tra i normali limiti di alta e bassa marea. Gli organismi di questo piano si sono ben adattati a periodi prolungati di emersione alternati a periodi di immersione;
Il piano INFRALITORALE è l'ambiente immerso, con alghe e praterie di Posidonia oceanica. Questo piano si estende fino ad una profondità che in acque trasparenti raggiunge oltre 50 metri;
Il piano CIRCALITORALE è un ambiente sciafilo, dominato dalle alghe che vivono in assenza di luce. Alghe di piccole dimensioni con tallo calcareo. Svolgono un ruolo fondamentale per la costruzione dell’ambiente circalitorale, il coralligeno.
Tre dei principali Habitat
POSEIDONIA
Nel SUBLITORALE sabbioso di Porto Cesareo si estendono le praterie di Posidonia oceanica (fanerogama marina) con particolari fiori e frutti come olive visibili tra fine estate e l'autunno.
La Posidonia oceanica è sottoposta a tutela, tipica ed esclusiva del Mediterraneo, le praterie di questa alga producono elevate quantità di ossigeno.
Proteggono inoltre la costa dai fenomeni erosivi del moto ondoso intrappolando il sedimento e fissandolo sul fondo.
L'intricata struttura della prateria forma un microhabitat che è fonte di cibo, rifugio e nursery di numerose specie.
GROTTE
Lungo le coste della penisola salentina, di natura carsica sono numerose le grotte, se ne contano più di 50 grotte sommerse, in gran numero all'interno dell'Area Marina Protetta ed in particolare nello specchio di mare antistante Torre Lapillo.
L'ambiente delle grotte marine mescola aspetti propri delle acque superficiali (temperatura media e pressione) e caratteristiche proprie degli ambienti più profondi (luminosità scarsa o nulla). Una condizionie particolare che accoglie una fauna varia e diversificata. Numerosissime spugne e coralli, mentre sono stati rinvenuti per la prima volta in buono stato di vitalità pesci, crostacei e invertebrati di acque molto più profonde.
CORALLIGENO
Il Coralligeno si sviluppa, in prevalenza, alla profondità fra i 50 e 140 metri.
Nell'AMP di Porto Cesareo banchi di Coralligeno si osservano, eccezionalmente, a partire da circa 15 metri di profondità a forma di “panettoni” di roccia su fondi sabbiosi.
Tra gli antozoi biocostruttori vi è la Cladocora caespitosa, unica grande madrepora coloniale che vive nel Mediterraneo. Essa è presente in abbondanza in tutta l'AMP di Porto Cesareo e nei fondi rocciosi prospicenti Torre dell'Inserraglio. Sulla superficie caratteristiche a forma di “panettoni” sono evidenti numerosi esemplari della spugna arborescente Axinella sp giallo-arancio.